Per la sicurezza sismica delle costruzioni esistenti, le Linee Guida del SismaBonus prevedono uno sconto fiscale a seguito di interventi volti alla riduzione del rischio sismico, ossia interventi che migliorano la classe sismica dell’edificio.
L’entità del bonus fiscale dipende dall’efficacia dell’intervento: maggiori sono i miglioramenti dal punto di vista sismico e più elevate sono le detrazioni.
8 sono le classi di rischio sismico, con rischio crescente dalla lettera A+ alla lettera G: solo il confronto tra la classe di rischio iniziale (pre-intervento) e quella finale (post-intervento) consente di attestare l’efficacia dell’intervento di miglioramento sismico e, di conseguenza, definire lo sconto fiscale.
Per poter usufruire degli incentivi fiscali del SismaBonus, quindi, prima di eseguire qualsiasi intervento si deve effettuare la diagnosi sismica, ossia l’accertamento dello stato di salute iniziale dell’edificio. Peraltro, le spese per la diagnosi sismica rientrano nelle spese incentivabili.